martedì 4 settembre 2007

Abbiamo deciso di rimanere qui

Non preoccupatevi, intendevo dire, qui, in questo albergo. Infatti il programma iniziale era di fermarsi qui un paio di notti e poi cercare un albergo più economico.Ma quando ci si abitua alle comodità: alla doccia spaziale, alla colazione da urlo, alla vista sul Parque do Catete... è difficile rinunciarvi. Anche perché non sapendo cosa ci riserva il futuro, abbiamo deciso di godere adesso. E Rio è davvero il posto giusto! Oggi la giornata

era splendida e abbiamo deciso di andare a Niteroi, la città che si trova di fronte a Rio nella baia di Guanabara. Il collegamento viene garantito da traghetti affollatissimi che svolgono in realtà funzione di metropolitana sull'acqua. Il percorso è durato solo 10 minuti; speravamo durasse più a lungo perché vedere la città di Rio dal mare è uno di quei piaceri da gustarsi a fondo.Le due attrazioni di Niteroi, infatti, sono la vista sulla baia e il Museu de Arte Contemporanea disegnato dall'architetto Oscar Niemeyer.Le opere che il museo ospita non valgono la visita, ma l'edificio è davvero curioso. Ha forma di astronave e sembra appoggiato su un promontorio che si affaccia sul mare. L'edificio ha una sua spettacolarità e davvero in ogni altro luogo ci avrebbe divertite. Ma qui, con lo spettacolo offerto dalla natura di questa baia, tutto il resto scompare.Il nostro giro è proseguito con il tentativo di raggiungere un altro punto d'osservazione eccezionale, la Fortaleza de Santa Cruz. Il bus cittadino, dopo aver costeggiato le belle spiagge di fronte a Rio, ci ha lasciate in un angolo della periferia di Niteroi. Avremmo dovuto proseguire a piedi per raggiungere il Forte. Ma non c'è venuta voglia di addentrarci nei vicoli un po' desolati di Jurujuba e abbiamo rinunciato al nuovo panorama.Rientrando a Rio ci siamo immerse nell'umanità sciamante lungo le vie del centro, nell'odore di cibo che fuoriesce dai "Launchonete" (l'equivalente delle trattorie popolari) nel traffico e nel forte odore di etanolo emesso dai tubi di scarico delle automobili, nella musica dei venditori di cd. L'insieme ci ha un po' ubriacate. Quindi pausa in albergo prima di cena.

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9 commenti:

Finalmente siamo partite...

... e il bello e´ che siamo anche arrivate!
Tutto è andato secondo le previsioni: la sera prima della partenza abbiamo dormito poco, il volo per Rio è stato lungo ma sopportabile. All'arrivo abbiamo fatto

un'ora di coda per il controllo passaporti; poi un'ora di attesa per il "frescao", il bus speciale con "ar condicionado" che costeggia le spiagge e ferma su richiesta. Siamo arrivate in hotel alle 22 ora locale (in Italia erano le 3 di notte). Eravamo stanchissime ma, per essere in piedi da quasi 24 ore, ce la siamo cavata bene.Stamattina abbiamo fatto un giro per Catete, il quartiere di Rio dove alloggiamo, e dove già eravamo state due anni fa. Ci era piaciuto per essere un quartiere normale, dove i carioca abitano e lavorano. Turisti ne vedi meno che nelle favelas. Incredibile! Era come essere tornate a casa: un susseguirsi di ricordi.Siamo contente che il nostro lungo viaggio sia ripartito proprio da qui.Abbiamo pranzato in una "comida al Kilo"; una delle scelte migliori: si spende abbastanza poco (13€ in due), si mangia bene, niente turisti, solo impiegati in pausa pranzo. Il cielo è un po'bianco, ma la temperatura è estiva; nel pomeriggio, dopo tanta fatica: riposo!Appena siamo partite, tutta la tensione dei giorni scorsi si è sciolta. Sono finalmente riuscita a vedere questo viaggio non nella sua interezza, impresa peraltro molto difficile, come avevo fatto finora mentre lo stavamo organizzando, ma nella sua sequenzialità. Sono in Brasile, sono contenta, me lo voglio godere tutto e mi sento nello stato d'animo giusto per riuscirci. Alla prossima tappa penserò dopo. E' tutto. Boa tarde a todos.

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