Per due giorni siamo state immerse nella foschia.
La città colpisce innanzitutto per la sua struttura: grandi arterie autrostradali cittadine che si intersecano su più livelli, una fitta rete di ponti e passerelle pedonali, che entrano ed escono dai primi piani dei grattacieli e dei decadenti palazzoni residenziali che spesso stanno dietro la facciata degli uffici di lusso.
Abbiamo scoperto con piacere di aver incluso una tappa cinese in questo viaggio, non l'avevamo mica capito. La folla, la lingua, le insegne, il cibo, tutto è cinese. Tutto è da osservare con curiosità. Dopo le settimane australiane, ne abbiamo proprio voglia.
L'immagine da cartolina della città è questa: grattacieli su una baia frastagliata, giochi di luci e modernità.
Ma c'è una sola parola che descrive davvero la città: merce. La merce è dappertutto: nei numerosi e scintillanti centri commerciali, e negli angusti e soffocanti corridoi dei Computer Center fatti di tanti minuscoli box strapieni di qualunque prodotto tecnologico, nelle vie dei quartieri più popolari, nei vicoli decorati da lanterne rosse, nei mercati alimentari, nei palazzi, nelle strade. In alcune zone i venditori vengono a cercarti per strada e semplicemente ti chiedono "Cosa stai cercando?". Perché qui sembra che si possa solo vendere o comprare; non si può stare, camminare, curiosare. Sembra che qui tutti si occupino solo di merce. Ce n'è tanta, ce n'è troppa, c'è tutta quella prodotta dall'intero pianeta a prezzi che fanno sembrare ogni acquisto un affare.
Ne siamo uscite ubriacate, stomacate e, sotto la pressione dei desideri indotti, non siamo riuscite a comprare niente.
Abbiamo pensato spesso a Rapa Nui e siamo state contente di ripartire.
mercoledì 26 marzo 2008
Hong Kong
Siamo arrivate a Hong Kong che era già buio, c'era la nebbia e non ci siamo quasi accorte che l'aereo, dopo 7 ore di volo, stava atterrando. Durante un'ora di viaggio in pullman dall'aeroporto all'albergo, lungo l'autostrada quasi deserta che abbiamo percorso lentissimamente, apparivano in lontananza intere pareti di luci fioche, la periferia residenziale di Hong Kong: una sequenza interminabile di grattacieli, serpentoni alti 40, 50 piani lunghi chilometri. Avvicinandosi al centro, i grattacieli si fanno più colorati, con luci più forti e insegne pubblicitarie.
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