Arrivare nella pensione hippie, sederci sul terrazzino, scambiare due parole con le persone che lavorano qui ci ha fatto sentire subito più a nostro agio rispetto agli alberghi frequentati finora. Finalmente possiamo entrare e uscire senza nessuno che si precipiti ad aprirci la porta.
La Rodoviaria è davvero molto scarna di informazioni e servizi. Riprendiamo un autobus verso il centro. La Citade Alta non è che poche vie commerciali, e subito, appena svoltato l'angolo: bancarelle di cd, locali bui con slot machine, gente un po' disperata e self-service in cui si pranza con 1 Real (davvero troppo poco anche per gli standard brasiliani).
Anche il nostro pranzo è stato deludente. Una salsa al "frango" che, appena arriva nello stomaco, fa sentire il suo effetto esplosivo.
Le 2 ore di camminata sotto il sole cocente riescono a stento a smorzarne gli effetti.
Il tentativo di raggiungere le praias cittadine si rivela infelice. Ci ritroviamo nella zona del porto, costeggiamo prima il mercato del pesce, sotto gli sguardi attenti degli abitanti del quartiere, poi un lungo viale: da un lato le casette dei soldati nel comprensorio militare, dall'altra case basse recintate e poi baracche. Sono le 2 del pomeriggio, in giro non c'è nessuno e il nostro passo si fa veloce.
Quando finalmente arriviamo alle spiagge, constatiamo che sono davvero squallide, sporche e affollate. Per rientrare costeggiamo il Parque das Dunas in direzione Ponta Negra, che il giro in città ci ha costretto a rivalutare.
lunedì 10 settembre 2007
L'autobus per la Rodoviaria Nova attraversa per 50 minuti la periferia di Natal. I quartieri residenziali si trasformano via via in baracche, lungo le strade carretti trainati da uomini o animali.
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