I Bee Gees non sono morti...
Insomma, posso dare una parziale risposta alla domanda che più di vent'anni fa si poneva Raf: cosa resterà di quegli anni ottanta non lo so, so però che quello che resta della musica si trova qui, in Argentina, e gode di buona popolarità.
Degli italiani, invece, si sentono solo Eros Ramazzotti e Laura Pausini che qui devono sembrare pura avanguardia.
Anche la ricerca di un cellulare per Felix, in sostituzione di quello "perduto", ci riporta indietro di anni. Qui i cellulari si vendono ancora solo vincolati al contratto con la compagnia telefonica e non si può cambiare gestore senza cambiare telefono a meno di "sbloccare" il cellulare, pratica non proprio legale però di fatto comune. Se poi si cerca un cellulare che si possa usare in Argentina e anche nel resto del mondo, le cose si complicano: bisogna comprare un quadri-banda "liberato", cioè non vincolato al gestore, scegliendo tra i pochi e costosi modelli appena immessi sul mercato.
E se tutto questo vi fa un po' sorridere, sentite cosa pensano gli argentini di noi. Il principale quotidiano nazionale, il "Clarìn", di domenica titolava (in una pagina interna) "Silvio Berlusconi. El gran titiritero de la politica italiana da un nuevo golpe escènico", e concludeva così l'articolo "La situaciòn politica de Italia, un paìs en decadencia, envejecido y cada vez mas conservador, donde las clases populares han perdido mucho de su poder adquisitivo en favor de los ricos, aparece a la vez muy movilizado por las novedades y bloqueado en sus perspectivas".
martedì 27 novembre 2007
SENSAZIONALE !
come credevamo noi da una ventina d'anni. Sono qui, negli alberghi argentini, negli shopping center, nelle musiche d'attesa dei call center. E non sono soli; ci sono anche Rod Stewart, i Wham!, i Culture Club, Falco, i Duran Duran...
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