sabato 22 dicembre 2007

Desaparecidos

- LO SPOT
- L'ANNUNCIO
- LA TARGA
- IL PROCESSO
- LE MADRES Y ABUELAS DE PLAZA DE MAYO
- NATALE A BUENOS AIRES

- LO SPOT
In televisione, tra le pubblicità commerciali appare una giovane donna che invita i familiari dei 30.000 desaparecidos a contribuire alla ricerca e alla identificazione dei resti, sottoponendosi all'analisi volontaria del DNA.
Per noi è una storia di 30 anni fa. Qui è un pezzo della vita di tante delle persone che abbiamo incontrato. Eppure ci è sembrato che di quegli anni la gente preferisca non parlare.

- L'ANNUNCIO
Su Pagina 12, quotidiano indipendente e progressista, quasi tutti i giorni ci sono riquadri con le foto di giovani desaparecidos e una frase di ricordo di parenti o amici che, nell'anniversario della scomparsa, usano questo mezzo per tenere viva la memoria di quello che è successo in questo paese durante gli anni dell'ultima dittatura militare, trent'anni fa.
Il dettaglio che più ci ha turbate è che spesso, sotto la foto, è riportato il luogo dove la persona è stata vista l'ultima volta e l'invito, rivolto a chi l'avesse visto in seguito, a darne notizia.

- LA TARGA
Camminando per strada, sul marciapiede, ogni tanto una targa, tipo quelle turistiche: qui visse il famoso scrittore, lo scienziato, il poeta. Queste però indicano le case dove abitavano i ragazzi, spesso giovanissimi, scomparsi e mai più tornati.

- IL PROCESSO
Pochi giorni prima della sentenza di condanna di Febres, il principale responsabile dell'ESMA la scuola militare argentina, uno dei luoghi di tortura e detenzione, l'imputato è stato trovato morto, avvelenato da cianuro, nella sua "prigione dorata". Un giallo: suicidio o omicidio da parte di "complici"?
E la scomparsa, più di un anno fa, di Julio Lopez, principale testimone dell'accusa, desaparecido già in quegli anni? Le polemiche: bisogna fare i processi subito, prima che sia troppo tardi. La richiesta delle associazioni per i diritti umani: i militari imputati dovrebbero stare in carcere e non, come ora accade, agli arresti domiciliari. La ferita è aperta e non cessa di sanguinare.

- LE MADRES Y ABUELAS DE PLAZA DE MAYO
Qui sono un'istituzione, hanno una grande sede, una libreria, un bar, organizzano corsi di sociologia e diritti umani che vorrebbero vedere riconosciuti come corsi universitari. Si danno un gran daffare in tutti gli ambiti della vita sociale per tenere viva la memoria, ora che sanno di non poter ritrovare i loro figli, per restituire alla loro vera identità le centinaia di nipoti adottati dai carnefici delle loro madri, spesso ancora ignari della loro storia, e perché si celebrino i processi, ora che finalmente sono state abrogate le vergognose leggi del "Punto Final y Obedencia" che sancirono la prescrizione dei reati commessi dai membri del regime e l'impunità per tutti i militari che avevano commesso delitti in quanto ubbidivano a ordini. L'ammirazione per queste donne così coraggiose e determinate è immensa e dà speranza.

- NATALE A BUENOS AIRES
Il bello del Natale qui è che sembra una festività come le altre. Non paralizza la città, non prende il sopravvento sulla vita quotidiana. E' un giorno festivo che dà il via alle vacanze estive. E' strano, perché la città non è molto diversa dalle nostre: ha grandi centri commerciali, strade ingorgate dal traffico, vie brulicanti di negozi, e poi la religione cattolica è molto sentita (e come potrebbe essere altrimenti, vista l'impronta europea data dagli immigrati); eppure il clima pre-natalizio è molto diverso che da noi.
Vista da qui la frenesia degli acquisti e dei preparativi sembra davvero solo una forzatura commerciale a cui però è impossibile sottrarsi.
Vi lasciamo ai pranzi, agli impacchettamenti; noi affronteremo il caldo torrido di queste ultime giornate a Buenos Aires.
Il prossimo aggiornamento, dalla Patagonia, e forse saremo ancora nel 2007.

Continua...

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