Il compleanno di Felix l'abbiamo festeggiato in aereo, brindando con succo di goyaba e maracuja e salatini. Niente di che, ma la giornata è stata dedicata al trasferimento verso Natal, nello stato di Rio Grande do Norte.
Il paesaggio intorno all'aeroporto ci ha ricordato quello del Cearà, piatto, vegetazione ed edifici bassi, terra rossa e pessoas dalla tipica faccia nordestita.
Arrivate in albergo, Simeia, la receptionist, ci ha informate che, a causa di problemi con i voli e bla bla bla un gruppo avrebbe liberato le camere solo verso mezzanotte; in alternativa all'attesa ci ha chiesto di alloggiare in un albergo poco lontano, per trasferirci qui domattina. Di fronte alla nostra aria molto seccata, ci ha proposto come risarcimento la possibilità di cenare gratis entrambe le sere, ospiti dell'hotel. Proposta immediatamente accettata. E' quello che ci voleva per dare un fiato alle nostre finanze un po' provate dal soggiorno a Rio.
L'albergo sostitutivo si chiama Esmeralda (!), di proprietà italiana, come molti qui, è di buon livello, ma un po' troppo da gruppi organizzati, stile casa di riposo per ricchi.
Alle 19, stanche e affamate, abbiamo riscosso l'obolo, andando a cenare nel "nostro" albergo.
Ponta Grossa, il posto in cui siamo ci sembra particolare. E' appena fuori la città di Natal, dove una duna molto alta circonda un'ampia insenatura. Lungo questa duna sono stati costruiti hotel, pousadas e ristoranti. La spiagga, di sera, è illumitata da fari, e si vede bene il bagnasciuga reso profondo dalla bassa marea. La passeggiata pedonale che percorriamo è costeggiata da palme e abbastanza deserta. Domani, con la luce, capiremo meglio dove siamo capitate.
sabato 8 settembre 2007
Verso il nordeste
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La giornata è cominciata con il mio primo danno.
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