venerdì 19 ottobre 2007

QOSQO

L'antico nome della città rende bene la sensazione che si prova di essere qui al centro, forse perché Cusco si sviluppa in una conca circondata da montagne,

forse perché è popolata da gente che viene da tutto il mondo, e non solo da turisti e da cusqueñi, forse, più probabilmente, per l'imponenza delle vestigia Inka. Gli spagnoli qui hanno fatto danni, hanno depredato, distrutto e riutilizzato i giganteschi massi delle fortezze per costruire palazzi e chiese di nessun fascino, come la chiesa di Santo Domingo costruita sul maestoso Tempio del Sole, di cui rimangono poche tracce. L'insieme delle due architetture rappresenta la carattestica della Cusco di oggi, ma quello che davvero incanta è la perfezione degli incastri dei muri Inka. Ne è piena la città, ne sono pieni i dintorni, come la fortezza di Saqsaywaman con i suoi tre strati di mura gigantesche che attraversano a zigzag l'altipiano sopra la città. Durante una di queste visite abbiamo trovato divertente la lettura che gli Inka facevano della Via Lattea: anzichè identificare le costellazioni come raggruppamenti di stelle, attribuendo loro nomi mitologici come facciamo noi; vedevano delle immagini a loro familiari nelle zone scure della galassia: il pastore, il lama, la volpe...Purtroppo non abbiamo avuto l'emozione di vedere mai il cielo completamente azzurro. La caratteristica di queste giornate è stata la variabilità del clima. Possiamo dire, però, che anche qui le nuvole sono molto belle. Ci stiamo godendo alcuni giorni di relax, in una cameretta confortevole sui tetti della città, prima di affrontare la "montagna vecchia". E finalmente apprezziamo la dilatazione del tempo del nostro viaggio. Possiamo contare le settimane già trascorse, e sembrano tante, ma non quelle che mancano al ritorno. E organizzare il proprio viaggio così è davvero una bella sensazione mai provata prima.



Continua...

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