Santiago non ha il mare, come Milano. Ha molti parchi, come Londra. Ha grandi viali alberati, come Parigi. Ha i colli (che qui si chiamano cerri), come Roma. Ha 5 linee di metropolitana bella, pulita, efficiente, come Madrid. E' contornata da montagne, come Trento. Gli abitanti sono educati e disciplinati, come non avevamo ancora visto.
Noi che amiamo le città, abbiamo camminato a lungo e passeggiando in molti quartieri abbiamo avuto spesso l'impressione di essere in campagna perché gli alberi, grandi e fitti, nascondevano le case.
Un po' scettiche, dopo tanti deludenti musei inca e pre-inca, siamo state felicemente sorprese dal bellissimo Museo di arte precolombina, che raccoglie pezzi di quasi tutte le civiltà centro e sudamericane. E così abbiamo deciso che il nostro prossimo viaggio (eh sì... siamo già a questo punto!) sarà in America Centrale.
Arrivare, domenica mattina, nella piazza deserta davanti a La Moneda è stato emozionante. Avevamo negli occhi le immagini del bel documentario di Patricio Guzmàn su Salvador Allende (a chi non l'avesse visto lo consigliamo caldamente) e nelle orecchie la voce del Presidente nel suo ultimo discorso alla radio, mentre gli aerei sorvolavano il palazzo.
Ma il più bel regalo che Santiago ci ha fatto è stata l'estate. Siamo state accolte dall'odore degli alberi fioriti: tigli, ippocastani, platani, sommacchi e gelsomini.
Felicetta si è definitivamente convinta che, dopo il freddo del Perù, ci aspettano ancora mesi di caldo e, sull'onda di questo entusiasmo ci siamo liberate, rispedendoli a casa, degli indumenti più pesanti.
venerdì 9 novembre 2007
Santiago
Insomma, Santiago è una città moderna in cui si vive bene, tra quelle viste finora è la città sudamericana più europea, sembra anzi che dell'Europa abbia colto il meglio.
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