venerdì 5 ottobre 2007

Arequipa

Per arrivare ad Arequipa abbiamo sorvolato per un'ora un deserto roccioso e rossiccio di cui si intuivano appena i rilievi.
L'aeroporto assomiglia più a quello di un'isola greca che a quello di una città sudamericana. E questa impressione di essere su un'isola ci ha accompagnato spesso, nonostante i 2300 mt di altitudine. Qui però il confine non è il mare, ma la corona di cime e vulcani che ci circonda.

Il rosso polveroso di queste montagne, unito al bianco del sillar, la pietra con cui sono costruite le case, contribuisce a rendere l'aria un po' lattiginosa. Il clima è davvero molto secco; durante il giorno il sole riscalda con prepotenza e le serate ricordano la nostra primavera... quando da noi c'era ancora la primavera.
Camminare qui è piacevole, rilassante, nonostante il fiume giallo di taxi.
La città è facile come sono facili gli abitanti. E' più semplice entrare in contatto con le persone; i tassisti, i commercianti parlano volentieri, e sorridono.
Se non ci sembrasse troppo sfacciato vorremmo fermarci per strada e guardare uno per uno tutti i vecchi con le loro facce rinsecchite e rugose e i bambini fatti a pallina.
Ci sono molte donne in abiti tradizionali agli angoli delle strade, la maggior parte vende qualcosa, caramelle, frutta secca. Sembrano appena scese a valle dalle montagne che circondano la città, alcune vengono prese per mano da donne più giovani e aiutate ad attraversare le strade più trafficate.
Abbiamo deciso di proseguire il nostro itinerario andando verso il canyon del Colca, la principale attrazione della zona.
Scartati i tour organizzati che in due giorni vanno e vengono, e i trekking più azzardati, abbiamo deciso di partire sabato, usando il pullman di linea che in 3 ore, dopo aver superato un passo di 4800 mt, ci porterà a Chivay, il villaggio all'inizio della valle. Una volta lì decideremo quanto tempo fermarci e come proseguire. Le incognite principali sono la temperatura e la nostra adattabilità all'altitudine, per questa seconda evenienza nel nostro giro al mercato ci siamo rifornite di foglie di coca che bisogna masticare e tenere in bocca.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci siamo riuniti, abbiamo lungamente discusso e siamo giunti alla seguente conclusione ... il caffe’ lo beviamo al quarto piano ... e non sempre ci sentiamo in forma ... non sara’ l’altitudine? .. proveremo allora sabato al mercato di Senigallia ... in qualche banchetto peruviano per trovare i consigliati rimedi omeopatici....
Nel frattempo ci stiamo organizzando ... la cassazione ha dato l’ok alla “coltivazione” per uso personale ... l’Annamaria abita al 7 piano (l’altitudine c’e’) .... PROCURATECI LE SEMENTI.
Firmato: Il Fans Club di Segrate (dobbiamo registrare il marchio? Ahahahah)
p.s. nonno Gin si e’ proposto come coltivatore diretto..... spedite i containers

Pier ha detto...

Mi fa un certo effetto vederti li in quei posti.
...zzooo !!!

Anonimo ha detto...

anche qui a casa Barbieri abbiamo fatto una breve riunione il verdetto è stato..."dicono tutti così".
Vorrei vedervi masticare le foglie che per quel che ne so dovrebbero essere davvero amare, mi immagino le vs facce, mi unisco al referendum PROCURATECI LE SEMENTI
un abbraccio Sofia

Anonimo ha detto...

Ciao ragazze eccomi qua finalmente anch'io. Anche se non ha ancora lasciato un commento, vi seguo tutti i giorni; ormai è diventato un impegno giornaliero: prima di iniziare il lavoro seguo i vostri spostamenti e le piacevoli descrizioni. Qui tutto bene, anche se il lavoro è sempre più stressante (pensate come vorrei stare con voi, magari solo per un mesetto!), Sergio si impegna sempre di più in attività sociali di quartiere, Silvia ha ripreso la scuola e Francesco ha iniziato i corsi all'Università (si è iscritto a Lettere, laurea in Storia dell'Arte, e gli sta piacendo). Un forte abbraccio e, anche se non mi sentite spesso, vi sono vicina. Flora

2bab ha detto...

Ciao Flora, come siamo contente di sentirti e di avere anche noi i vostri aggiornamenti. Non sapendo se ci stavi seguendo, mi era venuta voglia di mandarti un sms. Un bacione.