Per attraversare la frontiera tra Tacna e Arica ci sono tre modi: il treno, che ha orari molto scomodi, numerosi bus che partono dal terminal internazionale e il mezzo consigliato da tutti: il taxi collettivo. A Tacna i terminal dei bus, così come le strade cittadine, sono assediati da tassisti regolari e no che offrono il passaggio della frontiera, ma ci avevano consigliato di rivolgersi solo a una delle numerose agenzie autorizzate all'interno del terminal.
Alla fine, continuando a dire no, ci siamo avvicinate al banco di un'agenzia a caso e abbiamo comprato i nostri passaggi.
Abbiamo cambiato i soles in pesos e siamo state affidate a uno degli autisti che avevamo respinto con insistenza poco prima.
Costui ci ha condotte nel parcheggio dell'autostazione, ha infilato le nostre valigie in un macchinone americano un po' scalcagnato e ci ha lasciate sotto il sole in compagnia di un altro passeggero, mentre lui andava a raccattarne altri due. Infatti la macchina, per partire, deve essere al massimo della capienza: cinque passeggeri più l'autista. L'attesa è durata mezz'ora. Nel frattempo ho fatto due chiacchiere con il terzo passaggero per carpire qualche informazione sul viaggio. Ho scoperto che lui viaggiava già da due giorni e che lo aspettavano altri due giorni di trabordo in collettivo per andare da Truillo, a nord di Lima, dove vive la sua famiglia a Buenos Aires dove lavora da 13 anni: quasi lo stesso itinerario che noi faremo in 2 mesi!
Finalmente il tassista è tornato con altri due passeggeri: un giovane peruviano senza bagaglio e un signore cileno venuto a Tacna per comprare dei pezzi di ricambio che, come molte altre cose, qui costano meno.
Prima di partire, un po' per gioco un po' no, ho mandato un messaggio a mio fratello comunicandogli il numero di targa della macchina, con la preghiera, se dopo qualche ora non avesse ricevuto mie notizie, di cominciare le ricerche.
Siamo partiti e per mezz'ora abbiamo viaggiato nel deserto, con miraggi di acqua all'orizzonte, musica criolla dalla radio e a velocità "peruviana", ho capito solo allora perché il tizio accanto a me si era fatto il segno della croce alla partenza...
Arrivati alla frontiera peruviana, siamo scesi e, recuperate le valigie, abbiamo passato il controllo antidroga dei bagagli (sì, la coca l'avevamo già lasciata!) e il controllo passaporti. Il tassista ha sbrigato le sue pratiche e ci ha recuperati al di là dei gabbiotti dei doganieri. Attraversata una striscia di terra di nessuno, siamo nuovamente scesi dalla macchina, per rifare la stessa trafila alla frontiera cilena. Il tassista ci ha nuovamente recuperati al di là della barriera e, sempre in volata, siamo arrivati ad Arica.
E lì, come un vero miraggio: il mare! Che non vedevamo da un mese, giacché quello di Lima non ci era sembrato tale.
Fin dai primi accenni di città, ci è sembrato di essere tornate alla civiltà: strade asfaltate bene, con perfino la striscia di mezzeria, edifici normali, cioè bruttini come quelli delle periferie italiane ma intonacati e con un tetto di cemento e non di lamiera. Impressione confermata poi dal giro in centro nel pomeriggio: che belle le signore cilene, normali, magre o cicciottelle con gonne al ginocchio o pantaloni, occhiali da sole e borsetta a tracolla: sembra di essere nell'Italia di 30 anni fa... che bello!
Quando poi, festeggiando l'arrivo in Cile con una bella parrilla, dalla radio del ristorante abbiamo sentito la voce di Franco Simone e di Adamo (si avete capito bene, si parla di 20 e 40 anni fa...) e il cameriere ci ha informate con complicità che questi cantanti italiani qui riscuotono molto successo... ci siamo davvero sentite a casa...
A proposito di Cile: bel cielo e terremoti. Ieri notte, ancora in Perù, abbiamo sentito il primo terremoto "cileno"... non è una bella sensazione essere svegliate da qualcuno che scuote il tuo letto e scoprire che è un terremoto. Aspetti e speri che passi in fretta, prima che crolli qualcosa. E stasera, prima luna piena cilena: bella, grande, luminosa come un faro.
Viva el Chile! Viva Salvador Allende!
venerdì 26 ottobre 2007
Dal Perù al Cile
Già il tassista che ci portava dall'albergo all'autostazione ci aveva proposto il passaggio in Cile chiedendoci ben 30$, il triplo della tariffa dei taxi collettivi, senza nessuna garanzia: abbiamo rifiutato. Appena arrivate in prossimità del terminal la nostra macchina è stata presa d'assalto da una decina di autisti che, rivolgendosi a noi o implorando la mediazione del tassista, e infilando testa o braccia dai finestrini, ci offrivano il loro trasporto ad Arica. Abbiamo rifiutato una decina di volte, ma sapevamo che il peggio doveva ancora venire. Da quando siamo scese dal taxi e per i 10 minuti successivi, decine di autisti, spesso contemporaneamente e circondandoci, ci hanno offerto il loro servizio, dichiarando chi di essere regolare, chi cileno (come se fosse una maggiore garanzia), chi di poterci accompagnare fino all'albergo di Arica. Mentre avanzavamo nell'atrio del terminal, cercando di capire dove fossimo e dove fossero le agenzie ufficiali, abbiamo continuato senza sosta a ripetere "No, no gracias, no!", alzando anche un po' la voce con quelli più insistenti. E mentre noi combattevamo con gli autisti, che si allontanavano per noi riavvicinarsi e tornare alla carica, i tasssiti combattevano tra di loro, chi ribadendo il nostro no, chi lasciando intendere agli altri che eravamo già "acquisite", chi mostrando di difenderci dagli altri per conquistare la nostra fiducia.

6 commenti:
SIETE FAVOLOSE!
AGGIORNATECI CON I VS. COMMENTI.
BACIONI .
ZIA TETTA E LA SUA TRIBU'
Zia Tetta, se continui con questi complimenti, va a finire che qualcuno penserà che siamo parenti...
Mitico l'assalto dei tassisti: mi sembra di vedervi con i vs. trolley precise ed efficienti contornate dalla selva urlante di latinos! (quanto avete pagato poi il passaggio fino in Cile?)
Non c'è che dire, viaggiate nello spazio e nel tempo: ambiente e musica da Italia anni 60, messico e nuvole, cile e terremoti, el pueblo unido e Allende!
¡QUE ENVIDIA, TIAS!
che posti.. e che foto farei ...
Pier, lo penso sempre pure io... Io ci provo, ma tu sei ineguagliabile. mò vediamo con la nuova xt (350D)...
Ehmm ..... forse abbiamo esagerato a mandare in giro le vostre foto dicendo che eravate ricche ereditiere europee in incognito .... ops ... non sara’ mica che .... i taxisti cileni vi stavano aspettando dal 2 di settembre ?!?...
Oooh finalmete vediamo che mangiate (oltre alle famose foglie) ... ne avevamo avuto il sospetto visto che non ci sembrate proprio patite .... ma la foto del piattino ci ha molto stuzzicato l’appetito ... anche se qui ... come ben sai non abbiamo bisogno di incoraggiamenti ... ogni mezzogiorno ... soltanto ascoltando i racconti di Annamaria con le sue ricettine facili facili .. che se le fa lei ... le possono fare tutti (solito detto Zelig-Zen) ingrassiamo senza neanche accorgercene .... l’ultima della serie e’ la calamarata che oramai ci sognamo anche di notte ....
Per quanto riguarda la moda ... avevamo paura di vedervi ritornare con le treccine e le gonne colorate e strani cappelli (ops ... su questi non avete da imparare da nessuno fate gia’ tendenza ... ahahaha) .... mentre ora siamo piu’ tranquille e sicure che al ritorno sfoggerete occhiali da sole, borsette griffate e accessori coordinati .... insomma ... come sempre .... ahahahah
.... per quanto riguarda i taxisti ... bhe ... non sono nulla rispetto alla folla che vi aspettera’ al ritorno ... Ezio vi ha gia’ messe in calendario nei vari ciclo-cultural-tour .... e questo non e’ neanche l’inizio ... ahahaha BY FANS CLUB SI SEGRATE
Posta un commento