- MUSEO DE LOS INMIGRANTES
- LOS BASUREROS
- FREDDO
- EXACTAAAMEEENTE
Grande edificio inizio novecento, tra il porto e la ferrovia, era la tappa obbligata per gli europei che sbarcavano a Buenos Aires. Vi si fermavano alcuni giorni, il tempo di venire rinfrancati dopo quasi un mese di navigazione, fare le visite mediche, ricevere una basilare istruzione professionale, e nozioni sulla geografia e sulla storia del paese che li accoglieva, prima di andare verso la nuova vita.
Si vedono enormi stanzoni in cui è facile immaginare i 300 letti per camerata, o le sale mensa che accoglievano turni di mille persone per volta (e sempre gli uomini separati dalle donne).
Da qui è passata tutta l'Europa, gli italiani sono stati il 60% di questa "alluvione" migratoria; e da qui bisogna passare, anche noi, per capire almeno un po' questa città e questo paese, lasciandosi commuovere dagli stralci di vita che emergono da ognuno dei miseri oggetti raccolti.
Qui gli europei di cent'anni fa sono stati accolti con più dignità e rispetto di quanto oggi l'Europa ne riservi ai suoi immigrati.
- LOS BASUREROS
Tra le sette e mezza e le otto di sera, quando i negozi iniziano a chiudere, per le strade di Buenos Aires compaiono i "basureros". Trascinando un carretto a due ruote vanno al lavoro. Spesso sono gruppi di ragazzi, ma talvolta intere famiglie, con i neonati in carrozzina. Si tratta di gente umile, non di disperati. Raccolgono i sacconi grigi della "basura" che i negozianti mettono sul marciapiede, li trasportano in un punto tranquillo della strada, dove non intralciano il traffico e lì cominciano la "raccolta differenziata": carta, plastica, metalli, e tutto quanto si può rivendere. Raccolgono i materiali in enormi sacconi di tela sul carretto e se ne vanno lasciando sul marciapiede solo quello che non è riciclabile. Alle 10 le strade sono pronte per il normale servizio di nettezza urbana.
Le prime sere queste scene, soprattutto quelle familiari, ci facevano molta impressione, ne coglievamo solo il degrado e la cecità dell'amministrazione che non promuove la differenziazione a monte; con il passare dei giorni ci siamo quasi abituate, ci sembra un lavoro, sporco, ma non più di tanti altri e riconosciuto dalla società.
- FREDDO
Non è il clima in città, ma il nome di una catena di gelaterie artigianali. Qui abbiamo mangiato (e stiamo ancora mangiando) il miglior gelato di Buenos Aires e non solo. Per quelli che conoscono il cioccolato di Ciccio, per gli appassionati del semifreddo al tiramisù di via Marghera, per i fans del Napoleon... beh, un Cucuruchu, cioè il cono di cialda croccante al cioccolato rivestito di cioccolato fuso, con su un gelato di Chocolate Amargo... non ha proprio niente niente niente da invidiare... anzi :-P
Per i feticisti del genere: http://www.freddo.com.ar
- EXACTAAAMEEENTE
E' l'intercalare più usato a Buenos Aires, lo dicono tutti e lo dicono proprio così, strascicando la A e la E. E' diventato il tormentone del nostro soggiorno porteño: è difficile trattenere una risata ogni volta che lo sentiamo, cerchiamo di imitare la cadenza originaria, con scarso successo e grandi risate.
lunedì 17 dicembre 2007
- MUSEO DE LOS INMIGRANTES
Pubblicato alle
02:29
Etichette: Argentina, Buenos Aires

4 commenti:
inmigrantes, basureros, exactaaameeente, tuuutto mooolto beeello e intereeessaaante ma il Cucuruchu (paloma?) non passerà impunito!!
BY FAMILY(& NAPOLEON) FANS CLUB BOLOGNA
Ehilaaa raga ... e’ Natale e siamo tutte piu’ BONE ... cosi’ abbiamo deciso di dedicarvi questa poesia
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi” (Proust)
Cribbio ... dai ... facciamo team
Voi la’ a cercare nuove terre ....
e noi qui con il cu’ a terra ma con nuovi occhi e vecchi sistemi ... in attesa delle sementi ...
e in tutto ‘sto viaggiare ci chiediamo ... che e’ ‘sta storia della scoperta???
By Fans Club Segrate
Marchio registrato - sponsor ufficiale Mariajuana
...EMAZIONARSI FA BENE...
Miki
Invito tutti gli amici del blog a festeggiare virtualmente il mio compleanno:DOMENICA 23DICEMBRE.
Visto che in quel giorno spero di lavorare tanto,perlomeno virtualmente si può
festeggiare.
AUGURI E BUON NATALE A TUTTI!
Miki
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