venerdì 9 novembre 2007

Santiago

Santiago non ha il mare, come Milano. Ha molti parchi, come Londra. Ha grandi viali alberati, come Parigi. Ha i colli (che qui si chiamano cerri), come Roma. Ha 5 linee di metropolitana bella, pulita, efficiente, come Madrid. E' contornata da montagne, come Trento. Gli abitanti sono educati e disciplinati, come non avevamo ancora visto.

Insomma, Santiago è una città moderna in cui si vive bene, tra quelle viste finora è la città sudamericana più europea, sembra anzi che dell'Europa abbia colto il meglio.
Noi che amiamo le città, abbiamo camminato a lungo e passeggiando in molti quartieri abbiamo avuto spesso l'impressione di essere in campagna perché gli alberi, grandi e fitti, nascondevano le case.
Un po' scettiche, dopo tanti deludenti musei inca e pre-inca, siamo state felicemente sorprese dal bellissimo Museo di arte precolombina, che raccoglie pezzi di quasi tutte le civiltà centro e sudamericane. E così abbiamo deciso che il nostro prossimo viaggio (eh sì... siamo già a questo punto!) sarà in America Centrale.
Arrivare, domenica mattina, nella piazza deserta davanti a La Moneda è stato emozionante. Avevamo negli occhi le immagini del bel documentario di Patricio Guzmàn su Salvador Allende (a chi non l'avesse visto lo consigliamo caldamente) e nelle orecchie la voce del Presidente nel suo ultimo discorso alla radio, mentre gli aerei sorvolavano il palazzo.
Ma il più bel regalo che Santiago ci ha fatto è stata l'estate. Siamo state accolte dall'odore degli alberi fioriti: tigli, ippocastani, platani, sommacchi e gelsomini.
Felicetta si è definitivamente convinta che, dopo il freddo del Perù, ci aspettano ancora mesi di caldo e, sull'onda di questo entusiasmo ci siamo liberate, rispedendoli a casa, degli indumenti più pesanti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

QUELLO CHE SCRIVI SU SANTIAGO
E'POESIA SEI RIUSCITA A FARMI PROVARE FORTI EMOZIONI. GRAZIE!

IERI HO FATTO UN GIRO A RITROSO NEL
VOSTRO BLOG,FINALMENTE HO LETTO TOTTO QUELLO CHE MI ERO PERSA NEI MESI PRECEDENTI.BELLE LE FOTO,MA,VARREI VEDERE PIU VOLTI
( I VOSTRI GIA LI CONOSCO LI RIVEDO VOLENTIERI SENZA GRIGIORI
MILANESI) .

UN SALUTO PARTICOLARE VA AI TUOI
COLLEGHI DI LAVORO,SIETE SIMPATICISSIMI!ADESSO HO CAPITO
PERCHE'SEI COSI'LEGATA AL TUO LAVORO,COLLAGHI COSI'NON SI TROVANO FACILMENTE.

A FELIX : MI MANCHIIIII!!!
MERCOLEDI' 8 E GIOVEDI'9 AVEVO APPUNTAMENTO CON MARIA,HO PERNOTTATO A NAPOLI CON TILDE...
PUOI IMMAGINARE IL RESTO.

IERI SERA HO SEGUITO ANNO ZERO SU BIAGI.CHE TRISTEZZA.

I GIORNALI LI LEGGETE ?
NON PENSO CHE IL PC VI SERVE
SOLO X COMUNICARE CON NOI.

UN BACIO GRANDE AI NIPOTI DEL NORD E QUELLI DEL SUD.MIKI

2bab ha detto...

Miki, le tue forti emozioni si spiegano con il fatto che il pezzo è stato scritto a quattro mani ;-)
Per quanto riguarda i miei colleghi, sono davvero simpatici ma, come sai, ci sono bei paesaggi che rendono meglio se fotografati da lontano, invece che da vicino... (ahi ahi ahi se penso che prima o poi dovrò rientrare...)
I giornali: solitamente apriamo la home page di Repubblica, leggiamo i titoli, e la richiudiamo immediatamente. Rendo l'idea?
Ciao bella, resisti senza di noi... Torneremo!!!

Anonimo ha detto...

A causa della mia cecataggine
pensavo di usare lettere maiuscole per scrivere in questo blog,
ma pare che in rete ciò non è corretto,ammetto i miei limiti
e inesperienza,vi ricordo anche i problemi di disgrafia ecc ecc (notare scritto precedente COLLAGHI). Per noi disgrafaci la a, o, e,sono facilmente intercambiabili,
ma le mie "prof" tetta e tonna sono due linguista in gamba.
un saluto a tutti (in particolare ai palermitani)da un cielo azzurrissimo e mare blù ischitano.
Miki