martedì 8 gennaio 2008

Volare

Da Comodoro Rivadavia a El Calafate ci siamo spostate con un volo della LADE, Líneas Aéreas del Estado, la piccola e ormai unica compagnia aerea argentina sopravvissuta all'era menemista della svendita selvaggia dei beni dello stato (vi ricorda qualcosa?).

L'aereo era di quelli piccoli, da dodici posti, ma la cosa sorprendente è stato scoprire che non c'erano altri passeggeri. A bordo, oltre noi due, c'erano i due piloti, in addestramento, e l'istruttore seduto dietro di loro. La pista era spazzata dal rinomato vento patagonico e l'aereo sussultava già da fermo. In realtà il volo è andato meglio di quanto avessimo temuto, eccetto per un paio di scossoni, e per alcuni momenti in cui le raffiche di vento sembravano aver la meglio sulla potenza dei motori e l'aereo pareva muoversi più lateralmente che in avanti.
Poi, a una fermata intermedia nel minuscolo aeroporto di Perito Moreno (non il ghiacciaio, ma il paese), sono saliti insieme a noi, che intanto eravamo scese con i piloti per andare in bagno, altri tre passeggeri. Avremmo dovuto poi fare un ulteriore scalo a Gobernador Gregores, ma l'aereo, come fosse stato un bus di linea, non si è fermato, forse per il forte vento, forse perché non c'erano altri passeggeri.
L'arrivo a El Calafate è stato annunciato dal colore del Lago Argentino; sembrava che qualcuno ci avesse spremuto dentro il celeste del tubetto delle tempere, tanto il colore dell'acqua era denso e squillante, verrebbe da dire, argentino.
La steppa patagonica vista dal cielo è noiosa quasi come da terra. Colpisce l'assenza dell'uomo. Il paesaggio offre poco: alcune geometrie stradali, letti di fiumi prosciugati, qualche estancia nel nulla, crateri lunari e pozze d'acqua dai colori improbabili.
Insieme alla maestosità dei paesaggi, questi colori si stanno rivelando la vera sorpresa del nostro giro in Argentina. Non eravamo preparate a vederne così tanti in natura, e tanto diversi da quelli conosciuti.


5 commenti:

Pier ha detto...

Una considerazione: solitamente in aereo sono più i passeggeri dei piloti. Siete state fortunate, c'erano più piloti di passeggeri.

Godetevi questa calma patagonica e pensate a noi e alla nostra ... "calma".
Un saluto e un buon anno a tutti i blogghisti anche se vi vedo un po' stanchi. Prendetevi anche voi un anno di vacanza.

baraja ha detto...

La vostra Patagonia in quasi solitaria vista da qui sembra un'esperienza estrema: alla fine di tutto, lontano da tutto, persino da tutti gli altri viaggiatori. Ci mancava solo l'emozione forte del volo no-limits. Ma niente paura! Le 2bab tirano fuori il carattere delle navigate volatili (i pinguini sono uccelli, dopotutto...) e planano verso la ricompensa della tavolozza del lago Argentino. Splendido e lirico (magari con un po' di ca..etta).
El Calafrate è orgoglioso di voi.

Anonimo ha detto...

Siamo ciapa’ ... oltre al business ...
Stiamo raccogliendo le firme per mandare le vostre nuvole alla Microsoft per dare un po’ di colore a quelle di windows.
Stiamo preparando un book da spedire a Hollywood per il nuovo film “Balla con i pinguini”.
Le frecce tricolore ci hanno detto che se misceliamo bene i colori forse riusciranno a fare le strisce indaco per il vostro rientro...
Stiamo inoltre aspettando ... ci hanno promesso arrivera’ a giorni ... un carico di tempera turchese ... percio’ ricordatevi di tenere la macchina fotografica a portata di mano, quando atterrerete a Linate, per immortalare lo spettacolare colore del laghetto dell’idroscalo ....
CONTENTEEEEEEEEEE?
By Fans Club Segrate

2bab ha detto...

PER IL FANS CLUB SEGRATE
Apprezziamo i vostri sforzi e sappiamo bene che il rientro dalle vacanze è diffile, non ditelo a noi! A proposito, è vero che siamo già nel 2008, l'anno del nostro ritorno, ma prendetevela comoda: mancano ancora più di 6 mesi, e la data dell'ultimo volo è ancora aperta. Avete tutto il tempo per darci dentro con i colori, e soprattutto con il business.

Anonimo ha detto...

Mi chiedevo giustappunto dov' era il fans club di segrate. Pensavo che le fatiche delle battaglie navali non davano tregua e invece sono impegnate a trovare i colori per il vostro ritorno! Commovente.
Però effetivamente, anche se siamo nel 2008 è ancora un pò prestino, c'è tempo e ancora tutta la gamma dei colori indiani da scoprire!
Comunque carissime siete sorprendenti! confermate sempre più la vs propensione a vedere con occhi da artiste: ora anche la scoperta della luce ed del colore! Come klee nel suo famoso viaggio in Tunisia. Le ultime foto del resto sembrano quadri astratti.
vi abbraccio forte